martedì 29 novembre 2016

La gara di Ardesia


Alla maratona di fine anno parteciparono proprio tutti i bambini del quartiere.
Ardesia era una ragazzina gentile e molto sportiva. I suoi colori preferiti erano il rosa e il nero.
-Anche il bianco!,  diceva nei giorni più tranquilli...
-E anche il celeste!, aggiungeva durante le camminate in montagna.

Un bel martedì di novembre la piccola Ardesia si recò da Culio il Mago.
- 'Giorno Sig.Culio, come sta oggi?
e il Mago rispose: - Molto bene bambina mia. Come posso aiutarti?
- Mi servirebbe una magica pozione per correre veloce come la luce! disse Ardesia.
Il sig. Culio senza dire altro con occhio basso e guance pensierose fece due, tre, cinque, dieci passi e poi scese le vecchie scale del suo laboratorio.

...PUM
     PuM
      PUM
        PUM
           PuM PaT.... ed eccolo arrivare nel magazzino.
Intanto al piano di sopra la bambina s'aggirava tra gli scaffali e banconi ricoperti da una generosa polvere color violetto. I suoi occhi curiosavano e la sua mente fantasticava...

Venne il giorno della tanto attesa corsa, o per meglio dire: "La Maratona di fine anno".
Agli sguardi dalle tribune distanti del numeroso pubblico, vestiti con giacche e maglie di ogni immaginabile colore,  i giovani atleti parevano formare un bellissimo paesaggio dipinto da un pittore espressionista.
Ardesia era pronta per partire. Felice, teneva tra le mani la sua boccetta di preziosa "pozione rapidina". La stappò e la bevve tutta in un sorso! GLU- GluK!
- Ecco fatto, disse sottovoce. Vincerò sicuramente!

Pronti...e VIA!!!



I gomiti dei partecipanti iniziarono a muoversi e picchiare duro sui fianchi dei mal capitati vicini. Ginocchia contro stinchi e su polpacci, piedi contro malleoli...un disastro di partenza! Ahio!
A metà percorso, le braccia dei bambini più stanchi nuotavano vorticose nell'aria. Un seguito di  schiaffi e manate cercava aiuto e appiglio sul più lesto che si trovava a passare accanto.

Ardesia correva e stringeva i denti nonostante fosse già sicura della vittoria grazie alla magica bibita.
I primi posti erano vicini. La bimba, ora con la linguaccia fuori, zampettava veloce. Eccola superare una piccola ma alta partecipante e poi anche un ragazzino biondo tutto sudato e paonazzo in volto.
Ardesia non poteva mollare perchè la sua convinzione era più forte di qualsiasi sforzo.
Le facevano male i piedi e tutti i muscoli del corpo ma non gettò la spugna e dopo un ultimo faticoso sorpasso riuscì per un capello a vincere la gara!

La nostra amica, con l'inganno arrivò prima e non fu poi così felice.

A fine gara le si avvicinò il Mago Culio che era venuto proprio per osservarla gareggiare e le disse:
- Sei stata molto brava piccola giovanotta! e lei rispose: - Grazie al suo aiuto ho corso come una pietra scagliata da una fionda!, ma il Mago, sorridendo e poi ridendo da mostrare quasi tutti i denti marci e puzzolenti disse: - Tu hai solo creduto di aver bevuto la "pozione rapidina".
- Ma allora che cosa ho mandato giù? domandò stupita Ardesia
- Dalla boccetta tu hai bevuto del semplice e saporito latte e menta, rispose Sig. Culio
- Ma allora chi ha vinto la maratona? chiese la bambina
- L'hai vinta tu! Proprio tu! La vera magia è stato credere in te stessa dall'inizio alla fine della corsa senza perdersi mai d'animo!... piccola muscoletta hai fatto tutto ciò senza nessun aiuto!

Così, ricevuta una bella torta alle mandorle e limone come premio, la veloce Ardesia tornò a casa in compagnia di altri piccoli mostricciattoli come lei. In cuor suo la felicità era tanta e sentiva di aver davvero vinto una gara importante.