domenica 30 agosto 2015

Storia di una fragola


Capitolo I

Cadaverino è un bambino. Vive su una collina grigia.
Ai suoi piedi c'è un bosco verde e nero dove creature gigantesche pascolano in pace; sono i Giganti. 

casa e bosco
 
Cadaverino è innamorato di una fragola, ma purtroppo lei vive giù nella selva.
Si incontrano raramente.  
Lei lo chiama “Dave”, il suo Dave, ma non sa come fuggire da quella boscaglia fitta e umida perché ancora fragolina matura non è!

I Giganti conoscono fragolina e sanno dell' amore di quel bambino per lei. Proprio per questo Cadaverino ha paura a scendere e ha paura ad inoltrarsi nella foresta, ma l'amore è troppo forte per non rischiare. 
Decide di cogliere la pianta con fragolina e di portarla sulla collina a vivere con sé fino a quando non sarà matura. Poi si sposeranno e vivranno insieme.

Intanto Dave, vestito di sole alghe e bambù, scende ai piedi della montagnola deciso a liberare il suo Amore.

Cadaverino "Dave"

Arriva la sera e anche la pioggia.
Cadaverino è costretto a rifugiarsi sotto un grande masso blu.

La notte porta il vento freddo e le formiche viola, amiche di Dave, salgono sul suo corpo fino a ricoprirlo interamente così da scaldarlo per quelle lunghe ore di buio e solitudine.
Finalmente il sole!
Qui il sole non è come tutti noi lo conosciamo, ma al contrario qui è grigio. La sua luce bianca scalda in breve tempo il corpicino di Dave e i suoi amici insetti si diradano e lo salutano augurandogli buona fortuna.


Capitolo II

Il pranzo dei Giganti è stato misero e triste. Hanno fame. Hanno ancora tanta fame.


Il gruppo di enormi creature  intanto gioca con un lago artificiale.

Lo fanno volare di mano in mano come fosse un frisbee d'acqua. 

Ingannando così il tempo non si accorgono dell'arrivo di qualcuno vicino ai loro puzzolenti piedi.



Cadaverino, silenzioso e determinato striscia come un serpentello tra le gambe dei colossi per raggiungere la sua fragola amata.

SCHIOP! CHIAP! GNAM SGRUNCH!

Qualche grosso coleottero è stato catturato e sgranocchiato dai Giganti affamati. 
 
Povero Dave, s'è preso un grosso spavento nel veder crollare a terra davanti ai suoi occhi le nere elitre (sono le ali anteriori, interamente sclerificate e particolarmente robuste) dei giganteschi coleotteri. Ma il suo spirito è deciso e in breve tempo supera i mostri.

I Giganti affamati


Al riparo dalla vista dei Titani Cadaverino riprende fiato e beve dalla sua borraccia il succo di ali bianche, (un vero portento di bevanda!) per ritrovare il coraggio e la forza per continuare.


Capitolo III

Fragola ondeggia spinta da un tiepido vento arancione.

E' molto sola e stanca di una vita così monotona.

Conosce bene i Giganti della foresta e sa che in fondo al loro cuore non sono poi così cattivi. Vogliono soltanto proteggere tutte le cose del bosco al fine di preservare un'armonia che da anni aleggia lì da quelle parti. 

Fragola però attende da tanto tempo il suo Dave e insieme a lui la sua anima sente che può essere felice. 

Fragola nel bosco


Capitolo IV

Cadaverino corre a più non posso tra rami e alberi. 

Gira la sua testa di qua e di là in cerca del suo amore, in cerca della piantina dove fragola è attaccata.

- “Eccola!”, esclama. La sua amata è felicissima! Dave altrettanto.

Con la prediletta sistemata accuratamente nel suo zainetto Cadaverino riprende la corsa per uscire definitivamente da quella foresta buia e umida.



Capitolo V

I Giganti si accorgono ben presto di quanto è accaduto.

Corrono a destra e a sinistra, saltano i tronchi a terra e urlano al cielo con grida roche e cavernose.
Si portano le loro mani grosse e tozze al capo, si strappano i capelli e si battono i pugni sul petto.

Quanto sono tristi e disperati!

Fragolina se n'è andata.

La sua fragile piantina riuscirà a sopravvivere lontano da quel clima? Lontano da quel bosco? Questo si chiedono le alte creature.

E continuarono a non darsi pace per tutta la notte.


Capitolo VI

Arrivati!

La casa di Cadaverino sulla collina grigia ora ospita finalmente l'amore sempre sognato, la vita sempre sperata, la compagnia cercata.

Fragola sta in un piccolo vaso sopra il bordo del camino.

I due si guardano e si amano per ogni respiro.

Passano i giorni e il freddo inizia a calare sulla collina. 
Il tiepido sole non scalda più e Dave è costretto ad accendere il fuoco.
Che tepore e che calore! 

Fragolina suda felice, ma dopo poco la piantina si affloscia su se stessa.

Cadaverino è molto preoccupato. Forse il calduccio dal camino ha fatto ammalare la sua amata? 

Dave decide di spegnere quel fuoco malandrino e di abbracciare Fragola.
I due sposini hanno freddo, molto freddo. Fragolina è triste. Il suo prediletto non sopporta quel clima rigido e presto si ammala.

Fragolina scende dal vaso e inizia a preparare delle calde pietanze e ottime tisane per curare Dave che sazio e riconoscente si addormenta. 

Che amore e che trasporto quello di Fragola per il suo amato, ma qualcosa in lei non va.
La piantina inizia a cedere e di quel bel colore verde dello stelo ora c'è soltanto uno sbiadito ricordo. Le sue piccole e fragili radici non hanno più la forza di reagire al cambiamento di vita e improvvisamente fragolina scolora in rosa tenue. Pallida, guarda per l'ultima volta il suo Dave e felice si addormenta per sempre.

Al risveglio Cadaverino piange lacrime calde e innamorate per la perdita di Fragola.
Si sente in colpa per aver allontanato la sua amata dal bosco dove la Natura vive in armonia con le cose e il suo pianto gli annebbia la vista.

Fragola e Cadaverino



Capitolo VII

Cadaverino si spegne dal troppo dolore e raggiunge fragolina.



Capitolo VIII

Sono passati molti anni da quella triste storia d'amore.

Ora Dave e Fragola hanno una bellissima famiglia.
La loro casa è costruita su una grande foglia verde attaccata alla cima di una morbida montagna di panna montata rosa.

C'è una candida luce da un sole giallo allegro che illumina ogni cosa e la mano di Cadaverino è sempre stretta alla sua dolce rossa amata fragolina.

La casa sulla grande foglia verde



Fine




 

venerdì 28 agosto 2015

La favola di Bordo e l'albero di Treni

Treno è un bambino saporito. 

Così amava raccontare Bordo a chi gli chiedeva com'era il suo migliore amico.
Preferivano giocare nei giorni di pioggia piuttosto che con il bel tempo.
Treno diceva che con la pioggia è più divertente correre nei campi inseguiti da Bordo perchè c'è il fango, e a loro piace molto il fango. 

Treno e Bordo erano inseparabili; ciò che iniziava uno, l'altro finiva.


Bordo e Treni

Le caviglie di Treno sapevano di prezzemolo e le sue guance profumavano di alloro. Bordo era ghiotto di prezzemolo e anche di alloro.
Nelle belle giornate di temporale e vento Treno era solito legarsi al polso la coda di Bordo e correndo giù dalle ripide discese vedeva il suo amico alzarsi come uno splendido aquilone peloso. 

La loro amicizia un brutto giorno di sole finì all'improvviso.

Bordo decise di seppellire Treno in un bel campo di terra.
Passarono i giorni e i mesi.

Bordo lacrimava la sua tristezza e pioggia dopo lacrima e dopo pioggia e temporali, dal terreno germogliò un dito. Fu poi un braccio e fu poi altre dita dalle dita e altre braccia dalle braccia. Furono teste e fusti, piedi e gambe.


l'albero di Treni

Gli occhi di Bordo erano colmi di gioia nel vedere che non sarebbe mai più stato senza il suo migliore amico, nato e rinato dall'albero di Treni.