venerdì 28 agosto 2015

La favola di Bordo e l'albero di Treni

Treno è un bambino saporito. 

Così amava raccontare Bordo a chi gli chiedeva com'era il suo migliore amico.
Preferivano giocare nei giorni di pioggia piuttosto che con il bel tempo.
Treno diceva che con la pioggia è più divertente correre nei campi inseguiti da Bordo perchè c'è il fango, e a loro piace molto il fango. 

Treno e Bordo erano inseparabili; ciò che iniziava uno, l'altro finiva.


Bordo e Treni

Le caviglie di Treno sapevano di prezzemolo e le sue guance profumavano di alloro. Bordo era ghiotto di prezzemolo e anche di alloro.
Nelle belle giornate di temporale e vento Treno era solito legarsi al polso la coda di Bordo e correndo giù dalle ripide discese vedeva il suo amico alzarsi come uno splendido aquilone peloso. 

La loro amicizia un brutto giorno di sole finì all'improvviso.

Bordo decise di seppellire Treno in un bel campo di terra.
Passarono i giorni e i mesi.

Bordo lacrimava la sua tristezza e pioggia dopo lacrima e dopo pioggia e temporali, dal terreno germogliò un dito. Fu poi un braccio e fu poi altre dita dalle dita e altre braccia dalle braccia. Furono teste e fusti, piedi e gambe.


l'albero di Treni

Gli occhi di Bordo erano colmi di gioia nel vedere che non sarebbe mai più stato senza il suo migliore amico, nato e rinato dall'albero di Treni.

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